Osteopatia nel Ciclismo

L’attività sportiva, soprattutto se intesa a livello agonistico, presuppone una perfetta possibilità di movimento, in altre parole il nostro sistema muscolo scheletrico non deve avere perturbazioni. Allo stesso modo il sistema degli organi interni deve produrre nel modo più efficace possibile le scorte energetiche che i muscoli consumeranno velocemente durante l’esecuzione del gesto sportivo. il sistema nervoso a sua volta deve coordinare e regolare il tutto, deve rispondere velocemente alle afferenze somatiche e viscerali permettendo un gesto fluido e coordinato tipico dello sport (Korr, 2015) L’atleta per avere la massima performance possibile non deve avere problemi disfunzionali.

Osteopatia nel Ciclismo, la struttura umana

Diventa così logico ed intuitivo collegarsi alle regole fondamentali dell’Osteopatia enunciate da dott. Still “la struttura governa la funzione e la funzione modifica la struttura” e la “regola dell’arteria” (Still, 1998), se una disfunzione limita l’apporto ematico è normale che la prestazione sportiva ne possa risentire. La struttura umana è stata concepita per avere una performance, la stessa sopravvivenza umana era nei tempi antichi basata sulla possibilità di procacciarsi il cibo. Si doveva cacciare, pescare, arrampicarsi sugli alberi per raccoglierne i frutti e questo fondamentalmente grazie alle possibilità prestative del sistema muscolo scheletrico. Nei nostri tempi noi chiamano atleti le persone che hanno ottime prestazioni in coordinazione, forza, resistenza e velocità, caratteristiche che prima erano indispensabili. Con questo breve preambolo si capisce quindi molto bene come il trattamento osteopatico diventi importanti nel performance team (Todd, 2018). Aspetto particolare ed interessante dell’Osteopatia applicata allo sport è il suo aspetto spesso preventivo. In clinica normalmente si trattano pazienti che si rivolgono a noi perché presentano dei sintomi, spesso non è così nel mondo dello sport, soprattutto ad alto livello. L’atleta necessità spesso di una valutazione ed eventuale trattamento osteopatico preventivo e quasi giornaliero, vista l’intensità dello sforzo e i micro-traumatismi ripetuti tipici dello sport professionistico (Todd, 2018). A questo poi bisogna aggiungere che esistono traumi tipici di ogni sport che l’osteopata deve conoscere e gestire con gli altri professionisti sanitari e non del performance team (Baker, 2003).

Caratteristiche del ciclismo

Il ciclismo è uno sport anomalo in quanto le articolazioni dell’atleta in sella non sono libere ma sono vincolate dalla bicicletta e dai punti di appoggio che essa offre, quindi in generale la postura del ciclista durante il gesto atletico non è naturale (Bera, 2008). Questo comporta l’insorgenza di problematiche posturali ed osteopatiche tipiche che andremo ad affrontare in questo lavoro (Tacchino, at al., 2015) naturalmente esistono poi i traumi da caduta con tutte le problematiche ad esse connesse (Silberman, 2013), (Corsetti, 2009). Altra caratteristica anomala del ciclismo sono le corse a tappe. In questo tipo di competizioni gli atleti devono affrontare per diversi giorni di seguito sforzi molto intensi, quindi diventa indispensabile un’ottima capacità di recupero. L’osteopata applicando tecniche di osteopatia classica GOT (Cesaro, 2018), neurovegetative (Caporossi, at al., 1987) e viscerali (Coquillat M. , 1995) può effettuare un mix di tecniche per aiutare l’atleta a recuperare il più rapidamente possibile. Quando si parla di osteopatia nel ciclismo (e come visto durante le lezioni del Prof Carl Todd) è essenziale che l’osteopata diventi parte attiva del team di lavoro, comunicando apertamente e chiaramente con le altre figure sia dello staff tecnico che sanitario (Ekstrand at al.,2018)

Il ruolo dell’osteopata

L’osteopata nel ciclismo si differenzia molto se il soggetto è un amatore che normalmente si rivolge al terapeuta quando nota la comparsa di un sintomo, oppure se si lavora a contatto con atleti professionisti di alto livello. In questo caso spesso il lavoro deve assolutamente comprendere un aspetto preventivo molto importante. gli atleti logicamente basano la loro carriera sulle prestazioni e l’insorgenza di problematiche disfunzionali sintomatiche possono interferire notevolmente sulle loro capacità atletiche, con logiche ripercussioni negative sulla loro carriera, sulle loro aspettative contrattuali e di conseguenza finanziarie. L’osteopata deve essere in grado di diagnosticare e di curare quello che io chiamo “pre lesione osteopatica”, cioè uno stato tensivo dei tessuti connettivali, articolari e fasciali che non hanno ancora prodotto una vera limitazione funzionale ma che possono interferire sull’isotonia muscolare con anche piccolissimo calo delle prestazioni atletiche. Naturalmente esistono molte lesioni traumatiche che provocano disfunzioni osteopatiche in vari distretti corporei, maggiormente a livello degli arti superiori e del bacino.

Il ciclismo è uno sport particolare

Primo fra tutti le competizioni hanno una durata di diverse ore e la posizione del ciclista in bicicletta durante il gesto atletico è necessariamente un compromesso tra aerodinamica e comodità. La posizione tipica del ciclista comporta una modificazione delle curve del rachide, alcuni muscoli come l’ileo psoas e i muscoli ischio crurali lavorano quasi costantemente in accorciamento. Quando si parla di osteopatia nel ciclismo professionistico, soprattutto durante le corse a tappe, l’osteopata deve cercare di usare tutte le sue conoscenze per aiutare l’atleta a non incappare in microtraumi tipici di un movimento ciclico e ripetitivo come la pedalate e usare varie tecniche per stimolare ed aumentare le capacità di recupero dell’atleta. Non ultimo il terapeuta che lavora in un team di alto livello deve arrivare ad un alto grado di empatia con l’atleta che è sottoposto a molta pressione durante le competizioni. In un team l’osteopata deve naturalmente collaborare attivamente, costantemente e in modo produttivo con gli altri membri del team, sia sanitari che tecnici. dr. Ugo Demaria D.O. BSc Osteopathy Specializzato in Osteopatia dello Sport Docente ASOMI Scuola di Osteopatia a Torino Responsabile Scuola Specializzazione Osteopatia dello Sport ASOMI

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